sabato 13 aprile 2013

Cerimonia di premiazione del Memorial Miriam Sermoneta

Oggi ho visto gente di una certa età che crede ancora nei sogni, nella forza della scrittura, nella magia di emozionare gli altri con la parola scritta. Oggi ho scoperto un mondo fatto di amore per la vita e per il prossimo. Oggi ho sperimentato il dolore della nostalgia e la gioia del ricordare qualcuno che non c'è più. Oggi mi sono emozionato nel sentir leggere e interpretare un mio racconto così bene da non riconoscerlo quasi più come mio. Oggi ho gioito nel ricevere un riconoscimento per un mio lavoro. Oggi ho pianto con il racconto vincitore, talmente bello da meritare anche il secondo e terzo posto, e sono sincero.

Allora grazie a Giovanni Gentile e a tutti gli organizzatori del Memorial Sermoneta. Arrivederci all'anno prossimo... spero! 





L'autore, con linguaggio misurato e vivace, regala fotogrammi di un'intera vita. L'introspezione è condotta in modo delicato, con toni nostalgici ma mai mielosi o scadenti nell'eccesso di nostalgia. Ogni personaggio è descritto con essenzialità, come essenziale ed asciutta è tutta l'impalcatura del racconto, rendendolo piacevole alla lettura e regalando immagini simili a pennellate ora più decise, ora più sfumate, date con i colori del ricordo e di quella dolce malinconia che sopisce il dolore (Anna Maria Funari).





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