venerdì 3 ottobre 2014

RECENSIONE: "Alla fine dei Sogni", di Stefania Trapani



TITOLO: Alla fine dei sogni
AUTORE: Stefania Trapani
EDITORE: 0111 Edizioni
LINK ACQUISTO: IBS

LA MIA RECENSIONE:


Ho dovuto riflettere un po' prima di dedicarmi alla sua recensione. Per il semplice fatto che Alla fine dei sogni è uno di quei libri che non si prestano a una fredda analisi, come si farebbe con un romanzo di pura "fiction", ma la cui interpretazione è legata a doppia mandata alle motivazioni che hanno spinto l'autrice a scriverlo. Io queste motivazioni non le conoscevo, ma la lettura di qualche altra recensione al romanzo mi ha permesso di farmi un'idea abbastanza chiara e di approcciarmi nel modo corretto alla valutazione del libro.

Il succo della vicenda è tutto nella quarta di copertina: la storia ruota intorno alle figure di Silvia e Michela, amiche per la pelle e vittime del destino. La prima per una indesiderata gravidanza alla quale vuole rimediare con un immediato aborto, la seconda per l'evoluzione tragica di un tumore al seno che ha sviluppato metastasi cerebrali incurabili. Destini diversi e a loro modo contrapposti - la certezza della morte per Michela trova il suo contrappunto nella nuova vita che prende forma in Silvia, seppure contro la sua volontà - ma che sconvolgono in egual modo la vita delle protagoniste.

La prima parte del romanzo, per quanto riguarda la trama, è tutta qui. Da metà in poi viene introdotto un elemento di svolta che, senza entrare nei particolari, da una lato accende nel lettore la speranza di un lieto fine, dall'altro dà inizio a una serie di eventi a cascata che condurranno fino al destabilizzante finale.

A una lettura fredda e distaccata, come dicevo, il romanzo apparirebbe una storia semplice, per certi versi stereotipata, in alcuni casi prevedibile. Le descrizioni non sono particolarmente dettagliate, i personaggi sono appena abbozzati, così come la loro storia personale che non viene approfondita se non per i dettagli strettamente inerenti alle vicende narrate. L'intera storia è raccontata in modo rapido, con un ritmo sicuramente incalzante che facilita la lettura, ma che in alcuni casi riassume in maniera esagerata avvenimenti che magari avrebbero richiesto uno spazio più ampio.

Eppure, dopo aver voltato l'ultima pagina ed essermi informato su internet, ho capito che il senso del romanzo era un altro, che l'intenzione dell'autrice non era quella di intrattenere, di dare al lettore una storia con cui trascorrere qualche ora piacevole. Il romanzo, a mio modesto parere, è invece una sorta di strumento con cui Stefania Trapani ha cercato di esorcizzare qualche tragica esperienza personale, rielaborandola in chiave romanzata (seppure con una forte componente autobiografica, riconoscibile anche se non conosco personalmente l'autrice). Sotto questa luce, la velocità di alcune scene, la centralità della figura delle protagoniste, dei loro dialoghi, la rapidità con cui gli eventi precipitano, tutto assume un significato diverso e coerente. Le stesse imperfezioni stilistiche, come l'onniscienza del narratore che va e viene, lo spuntare di qualche giudizio personale dell'autrice e il salto frequente di punto di vista perdono importanza di fronte al flusso emotivo che si agita tra le righe.

Alla fine dei sogni, per come l'ho interpretato io, è un romanzo catartico. Un romanzo che lancia un messaggio di positività e di speranza nonostante i temi tragici che tratta e che trasuda emotività, che ferisce pagina dopo pagina con il dolore dell'autrice e che nello stesso tempo, nel finale, ci esorta a non arrenderci alle difficoltà della vita.

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